Provare a realizzare progetti di inclusione sociale è fondamentale per gli studenti, insegnanti e famiglie. La scuola diventa di nuovo un polo di cultura, aggregazione e socializzazione essenziale, specie in quartieri al limite del possibile, i gruppi docenti tentano l'impossibile per creare serenità, costante presenza e perseveranza negli obiettivi almeno minimi per un territorio di alunni troppo difficile e per un futuro così lontano, incerto e alle volte increscioso. La volontà di reperire attività che portino a buoni propositi, a giornate da ricordare come punti di partenza per germogli di buona educazione e semi di speranza per costruire personcine coscenziose. Inutile dire che in questi luoghi allo studio si pensa poco e con poco entusiasmo, ma con le dovute facilitazioni nei diversi casi è con progetti così creativi e rigenerati i, la scuola diventa tutore importantissimo per il futuro tessuto sociale da rieducare totalmente a cominciare dalle famiglie. Accoglienza, lealtà, spasmodica ricerca del bene comune sono obiettivi che gli insegnanti si prefiggono sempre anche a costo di rimetterci di salute. Tale slancio sacrificale spesso non viene visto dalle famiglie e dalle istituzioni, ma in questo caso si è fatta la differenza ed i benefici sono stati molteplici. Speriamo tutti ancora che le famiglie, il territorio e gli alunni siano più grati a questi insegnanti eroici e valorosi.
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